Dopo tanti anni sono tornato al Carnevale di Ivrea, famoso per la battaglia delle arance.Qualcosa è cambiato (per esempio, ora anche l'ingresso è a pagamento) ma fondamentalmente si continua a vivere l'evento con grande interesse e l'aspetto folkloristico è molto alto.Anche le occasioni per scattare buone foto (queste sono di un fotografo professionista però, in attesa di sostituirle con le mie) o girare riprese filmate non mancano.
Per la battaglia vengono utilizzate parecchie decine di tonnellate di arance che giungono ad Ivrea su vagoni ferroviari. Anche se ogni anno molta della produzione italiana di agrumi è destinata al macero, le arance del carnevale hanno comunque un sensibile costo, interamente sostenuto dagli stessi aranceri. Spesso, soprattutto da fuori Ivrea, si alzano voci di indignazione che gridano allo scandalo per lo spreco, alle quali difensori e sostenitori della manifestazione rispondono che le arance utilizzate per la battaglia rimarrebbero probabilmente invendute e conseguentemente distrutte, con ulteriore danno ai produttori e senza alcun beneficio per quelle popolazioni che soffrono la fame e non possono procurarsi questo prodotto.
Per evitare di essere bersagliati a nostra volta, è fatto obbligo agli Eporediesi e ai forestieri di calzare il berretto frigio, simbolo di libertà e di fratellanza.
Per evitare di essere bersagliati a nostra volta, è fatto obbligo agli Eporediesi e ai forestieri di calzare il berretto frigio, simbolo di libertà e di fratellanza.
Questo a fianco è lo storico cappello da cowboy che avevamo acquistato, uguale, io Sergio e Cinzia in occasione della prima visita al Carnevale, millanta anni fa... Basti pensare che la modella che lo indossa nella foto, adesso è universitaria!!
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