giovedì 31 maggio 2007

Tre anni senza Mauro


Non riesco ancora ad accettare il modo beffardo e tragico in cui Mauro ci ha lasciati.

Quel maledetto 21 maggio ricordo che stavo aiutando un tecnico alla configurazione dei server nei locali sotterranei del mio ufficio; lasciai il cellulare sulla scrivania poichè in ogni caso là sotto non ci sarebbe stato campo. Al mio ritorno trovai l'avviso di una chiamata "non risposta" da Mauro ma quando richiamai non rispose più nessuno. Mauro quel mattino era uscito per un giro in paese ma era evidentemente ancora scosso per il feroce litigio avuto con un altro ricoverato, un pedofilo che gli aveva rubato la foto di suo figlio dalla stanza. Ovviamente questo aveva fatto infuriare Mauro, che aveva cercato di recuperare la foto ed aveva aggredito il pedofilo ma era stato fermato dagli infermieri. L'episodio era successo solo la settimana prima e Mauro me ne parlò la domenica quando passai a trovarlo. Comunque nel suo giro mattutino probabilmente assunse qualche medicinale perchè rientrò molto agitato e cercò di nuovo di farsi giustizia da solo (pare anche con un coltello da cucina...) Da qui l'intervento dei sanitari per cercare di sedarlo, poi il suo barricarsi in camera, dove ha evidentemente ingurgitato le pillole che gli sono state fatali.
Io e Sergio siamo andati a trovarlo all'Ospedale di Ciriè, dove è rimasto in coma dieci giorni.
Mi sembrava impossibile che tutto potesse finire così, fino a pochi giorni prima avevamo ancora speranze e progetti, e comunque anche un certo miglioramento rispetto al baratro in cui era sprofondato...

Alcuni giorni dopo, al funerale, io Sergio e Mila non lo abbiamo neanche riconosciuto nella camera ardente...

... non lo sapevi che c'era la morte
quando si e' giovani e' strano
poter pensare che la nostra sorte
venga e ci prenda per mano...
... vorrei sapere a che cosa e' servito
vivere amare e soffrire
spendere tutti i tuoi giorni passati
se presto hai dovuto partire...
... voglio però ricordarti com'eri
pensare che ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi...

E allora voglio ricordarlo come ai bei tempi.
Voglio ricordare quando (ai tempi delle medie) sono stato operato di appendicite e Mauro mi veniva a trovare, e dalle risate mi tiravano i punti...
... quando passavamo interminabili pomeriggi a giocare a Risiko ascoltando Uriah Heep...
... quando suonava la chitarra (magari con anche suo fratello Alberto) e cantavamo a squarciagola...
... quando venne a trovarmi portando una torta di panna e inciampando ci cadde sopra...
... quando facevamo le partite di ping-pong ai 1000...
... e le vinceva tutte lui!
... quando a ping-pong, in doppio insieme, facevamo "il giro" dietro agli avversari...
... quando ci trovavamo alla domenica mattina al bowling Mirafiori per i tornei di ping-pong, e prima ci allenavamo giocando su 5 tavoli contemporaneamente (divertentissimo)...
... quando con Sergio e Massimo Picco giocavamo di notte a pallone ai giardini...
... quando poi non bastava e giocavamo a football americano (o a frisbee) in mezzo a corso Vittorio...
... quando si passava le serate al bar di piazza Rivoli con i primi videogiochi...
... quando si passavano le notti in birreria da Alberto in lungo Po Antonelli...
... e facemmo un duello a pizzette in faccia in mezzo al locale...
... quando frequentando entrambi una ragazza, dopo averla accompagnata a casa tirammo la moneta per chi avrebbe dovuto provarci...
... e vinse lui...
... quando scendevamo da Superga in macchina ma io al posto di guida e lui seduto sul tetto!...
... quando partivamo in discesa a monopattino con la sua Mini Minor...
... quando andammo a dormire a Selvaggio, con Liliana e anche Marco Bono, e al mattino Mauro mi passò Liliana attraverso la finestra e la posai sulla neve in camicia da notte (diciamo così...)
... quando mi sparì la 500 e riapparve nel parcheggio della caserma di Bellinzago dove Mauro faceva il militare...
... quando gli insegnavo a guidare e tamponò una macchina in sosta perchè voleva salutare una sua professoressa e tolse le mani dal volante per aprire il finestrino...
... quando aveva la Mini con i freni guasti e tamponò una macchina in sosta... quella del meccanico da cui stava andando per farla riparare...
... quando venne a trovarmi all'Internet Point un certo sabato mattina in cui ero a terra, e anche se lui era in condizioni peggiori delle mie, mi aiutò tantissimo...
... quando facemmo una settimana di ferie insieme con la sua Panda bianca, in cui viaggiavamo, mangiavamo e dormivamo... (fu devastante)
... quando in un'estate passata insieme a Selvaggio, con Danila e la mamma, facemmo per tutto un pomeriggio salto in alto adoperando erba e fieno come materassino di atterraggio...
... e solo quella notte scoprii di essere allergico...
... quando spostammo l'ora a tutte le sveglie e orologi della casa e Danila e la mamma si alzarono alle cinque mentre noi tornavamo a dormire...
... quando agli autoscontri in piazza, a Giaveno, gli caddero gli occhiali in pista e una macchina gli passò subito sopra...
... quando Mauro recuperò quegli occhiali tutti appiattiti e li buttò in un cestino...
... quando poi, tornati a Selvaggio (3 km.) si ricordò che la montatura era d'oro e tornammo in bici a riprenderla!...
... quando Mauro fece ad Alberto lo scherzo "di Liliana"...
... quando andavo a casa sua con il 56 ed entravo dalla sua finestra da via Duchessa Jolanda...
... quando andammo a trovare il figlio Francesco al mare, dove era in ferie con la mamma...
... ... ... ... ... ... ...

Shine On You Crazy Diamond
Remember when you were young,
you shone like the sun.
Shine on you crazy diamond.
Now there's a look in your eyes,
like black holes in the sky.
Shine on you crazy diamond.
You were caught on the crossfire of childhood and stardom,
blown on the steel breeze.
Come on you target
for faraway laughter,
come on you stranger,
you legend,
you martyr,
and shine!
You reached for the secret too soon,
you cried for the moon.
Shine on you crazy diamond.
Threatened by shadows at night,
and exposed in the light.
Shine on you crazy diamond.
Well you wore out your welcome with random precision,
rode on the steel breeze.
Come on you raver,
you seer of visions,
come on you painter,
you piper,
you prisoner,
and shine!

Splendi su di te, diamante pazzo
Ricordi quando eri giovane,
splendevi come il sole.
Splendi su di te, diamante pazzo
ora c’è un’espressione nei tuoi occhi,
simile ad i buchi neri nel cielo
splendi su di te, diamante pazzo
sei stato catturato nel fuoco incrociato di infanzia e notorietà
soffiato via dalla brezza d'acciaio
vieni, oggetto di risate lontane,
vieni sconosciuto,
leggenda,
martire,
e splendi!
hai raggiunto il segreto troppo presto,
hai pianto per la luna
splendi su di te, diamante pazzo
minacciato dalle ombre nella notte,
ed esposto alla luce
splendi su di te, diamante pazzo
beh, hai esaurito il tuo benvenuto con precisione casuale,
hai cavalcato sulla brezza d'acciaio
vieni sognatore, visionario,
vieni pittore,
pifferaio,
prigioniero,
e splendi!

venerdì 25 maggio 2007

El pueblo unido jamás será vencido


El pueblo unido jamás será vencido (Il popolo unito non sarà mai vinto) è una delle più note canzoni legate al movimento Unidad Popular ed alla presidenza del Cile da parte di Salvador Allende, morto nel tragico golpe cileno del 1973.
La canzone venne composta nel 1970 da Sergio Ortega, musicista cileno facente parte del gruppo musicale Quilapayun.
Famosa in Cile durante i tre anni della presidenza Allende, divenne - dopo il golpe cileno che portò al potere i militari guidati da Augusto Pinochet - un simbolo della lotta per il ritorno alla democrazia tanto in Cile quanto nel resto del mondo.
Oltre al gruppo dei Quilapayun, esule in Francia negli anni della dittatura, la canzone venne cantata e incisa anche dagli Inti Illimani, altro gruppo storico della Nueva Canción Chilena, che aveva ottenuto asilo politico in Italia e che portò il brano alla completa notorietà.
Numerose sono state successivamente le traduzioni in altre lingue e gli arrangiamenti compiuti sul brano. In Iran la melodia è stata usata per una canzone rivoluzionaria in lingua persiana cantata nel 1979 durante la rivoluzione contro la monarchia dagli attivisti iraniani della sinistra ed intitolata "Barpakhiz" (traducibile con Stai su, o Resisti).
I versi della canzone sottoriportati sono quelli della versione originale. In alcune versioni di gruppi militari la frase El pueblo unido jamas sera vencido è sostituita, nell'ultimo verso, con El pueblo armado jamás será aplastado (Il popolo armato non sarà mai fermato).
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido, jamás será vencido,
el pueblo unido jamás será vencido...
De pie, cantar que vamos a triunfar.
Avanzan ya banderas de unidad.
Y tú vendrás marchando junto a mí
y así verás tu canto y tu bandera florecer.
La luz de un rojo amanecer
anuncia ya la vida que vendrá.

De pie, luchar el pueblo va a triunfar.
Será mejor la vida que vendrá
a conquistar nuestra felicidad
y en un clamor mil voces de combate se alzarán,
dirán canción de libertad,
con decisión la patria vencerá.

Y ahora el pueblo que se alza en la lucha
con voz de gigante gritando: ¡adelante!
El pueblo unido, jamás será vencido,
el pueblo unido jamás será vencido...

La patria está forjando la unidad.
De norte a sur se movilizará
desde el salar ardiente y mineral
al bosque austral unidos en la lucha y el trabajo
irán, la patria cubrirán.
Su paso ya anuncia el porvenir.

De pie, cantar el pueblo va a triunfar.
Millones ya, imponen la verdad,
de acero son ardiente batallón,
sus manos van llevando la justicia y la razón.
Mujer, con fuego y con valor,
ya estás aquí junto al trabajador.

Y ahora el pueblo que se alza en la lucha
con voz de gigante gritando: ¡adelante!
El pueblo unido, jamás será vencido,
el pueblo unido jamás será vencido...



Il popolo unito non sarà mai vinto!

In piedi a cantare, che trionferemo,
avanzano già le bandiere dell'unità
e verrai marciando insieme a me
e così vedrai il tuo canto e la tua bandiera fiorire.
La luce di un'alba rossa
annuncia già la vita che verrà.
In piedi a marciare, che il popolo va a trionfare;
sarà migliore la vita che verrà

A conquistare la nostra felicità
e in un clamore mille voci di battaglia si leveranno
cantando canzoni di libertà
con decisione la patria vincerà

E ora il popolo che si solleva nella lotta
con voce di gigante gridando: avanti!

Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!

La patria sta forgiando l'unità;
dal nord al sud, si mobiliterà,
dalla salina ardente e minerale,
al bosco australe, uniti nella lotta e nel lavoro,
condurranno, la patria percorreranno.
Il loro passo annuncia già il futuro.
In piedi a cantare, che il popolo va a trionfare.
Milioni già impongono la verità;
sono di acciaio, fervente battaglione,
la loro mano porterà la giustizia e la ragione.
Donna, con fuoco e con valore
Stai qui insieme all'operaio.

E ora il popolo che si solleva nella lotta
con voce di gigante gridando: avanti!

Il popolo unito non sarà mai vinto!

Il popolo unito non sarà mai vinto!

giovedì 24 maggio 2007

Campioni d'Europa!


Al termine di una partita non bella ma molto combattuta, il Milan si è laureato per la settima volta Campione d'Europa!



I've paid my dues -
Time after time -
I've done my sentence
But committed no crime -
And bad mistakes
I've made a few
I've had my share of sand kicked in my face -
But I've come through

We are the champions - my friends
And we'll keep on fighting - till the end -
We are the champions -
We are the champions
No time for losers
'Cause we are the champions - of the world -

I've taken my bows
And my curtain calls -
You brought me fame and fortuen and everything that goes with it
-
I thank you all -

But it's been no bed of roses
No pleasure cruise -
I consider it a challenge before the whole human race -
And I ain't gonna lose -

We are the champions - my friends
And we'll keep on fighting - till the end -
We are the champions -
We are the champions
No time for losers
'Cause we are the champions - of the world

lunedì 21 maggio 2007

Wish you were here

Mauro


Mauro nasce a Torino il 4 agosto 1961, figlio di Francesco e Iolanda.

E' il primo di tre fratelli, i minori sono Alberto e Isabella; in tenera età perde il padre in un incidente nautico; l'avvenimento ha effetti devastanti sulla famiglia, e in particolare su Iolanda che attraverserà momenti difficili sotto il punto di vista psicologico.

Anche grazie agli aiuti dei nonni e dello zio Gianpaolo, Mauro supera i momenti difficili e arriva all'età di 12-13 anni in cui frequenta la scuola media Giovanni Pascoli di Torino: la voglia di studiare non era forse straordinaria e Mauro viene respinto e costretto a ripetere la seconda classe.

In questo modo viene "raggiunto" in II D da Sergio e Augusto: questi ultimi erano già una coppia di amici fin dall'anno precedente e all'inizio non fu semplice fare amicizia; l'occasione fu una ricerca in inglese: "The Atom Bomb". Mauro fornì il materiale su cui documentarsi: una straordinaria enciclopedia sulla Seconda Guerra Mondiale, Augusto fece la ricerca e la traduzione... comunque alla fine arrivò la sufficienza...

Da questo momento i destini di Mauro, Augusto e Sergio si intrecceranno via via sempre di più finchè una sera Mauro coniò il termine MAUGSE per evidenziare quanto la nostra amicizia fosse profonda.

Ottenuta la licenza media, Mauro si iscrive all'Istituto Tecnico Bodoni e si diploma Perito Chimico.

Nel frattempo guadagna i primi soldi lavorando presso l'Agenzia Ippica S. Paolo di Via Tolmino e successivamente la Sala Corse Statuto (1976-1980).

Il periodo in cui presta servizio militare non è particolarmente felice: la caserma in cui si trova ad operare è la famigerata "BellinzLager" (Bellinzago) ma finalmente anche questo ostacolo è superato.

Dal 1980 al 1985 lavora come impiegato amministrativo presso un'importante azienda chimica dell'hinterland torinese, la Valpelli Spa; da questo momento la sua carriera diventa brillantissima: dal 1986 prima con il Gruppo 3R Ristorazioni Collettive, poi con la G.S.C. Srl assume via via compiti sempre più significativi di carattere dirigenziale, fino a costituire nel 1990 la Azzurra Sas, una società per la ristorazione collettiva con un self-service in Strada del Francese.

In questi anni conosce Katy, con cui si sposa ed avrà un figlio, Francesco.

Nel 1993, la Azzurra apre un nuovo ristorante self-service presso il Centro Commerciale “I Giovi” di Pozzolo Formigaro AL e poi nel 1995 un terzo ristorante in S. Mauro Torinese.

A questo punto però la sfortuna e il destino si accaniscono contro di lui: il matrimonio termina con una separazione coniugale, le aziende attraversano un altrettanto brutto momento e come colpo finale lo stesso Mauro è coinvolto in un incidente motociclistico, da cui fortunosamente esce vivo con qualche frattura, dopo qualche giorno di coma e alcune settimane di degenza.

Nel 1996 lavora presso la Concessionaria Iveco Orecchia e Scavarda a Moncalieri e dal 2000 intraprende l'attività di agente di commercio per varie società che operano a livello nazionale.

In seguito, attraversa un periodo di grave depressione derivante da una ulteriore serie di eventi tragici, quali la scomparsa della mamma e l'uccisione violenta della sorella Isabella.

A causa di una eccessiva dose di medicinali, il 21 maggio 2004 entra in coma e viene ricoverato in terapia intensiva all'Ospedale di Ciriè. Il 31 maggio cessano gli ultimi segni vitali: viene esaudito il suo ultimo desiderio di donare gli organi.



Wish You Were Here


So, so you think you can tell Heaven from Hell,
blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail?
A smile from a veil?
Do you think you can tell?

And did they get you trade your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees? Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change? And did you exchange
a walk on part in the war for a lead role in a cage?

How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year,
running over the same old ground. What have we found?
The same old fears,
wish you were here.


Vorrei che fossi qui

Allora, pensi di saper distinguere il paradiso dall'inferno?
I cieli azzurri dal dolore?
Sai distinguere un campo verde da una fredda rotaia d'acciaio?
Un sorriso da un pretesto?
Pensi di saperli distinguere?

E ti hanno portata a barattare i tuoi eroi con fantasmi?
Ceneri calde con gli alberi? Aria calda con brezza fresca?
Un caldo benessere con un cambiamento? e hai scambiato
un ruolo di comparsa nella guerra con il ruolo di protagonista in una gabbia?

Come vorrei, come vorrei che fossi qui
Siamo solo due anime sperdute che nuotano in una boccia di pesci
Anno dopo anno
Corriamo sullo stesso vecchio terreno
E cosa abbiamo trovato?
Le solite vecchie paure
Vorrei che fossi qui

mercoledì 16 maggio 2007

giovedì 10 maggio 2007

Sfogo

Si avvicina il terzo anniversario della morte di Mauro (31/05/2004).
Sono passati tanti anni in cui io e Mauro non ci siamo visti, forse quasi dieci, dal giorno del suo matrimonio in poi (ci vedemmo solo una volta, mi pare, per scambiarci francobolli...) Poi con la sua separazione, dopo un po', abbiamo ripreso una certa frequentazione; purtroppo Mauro negli ultimi tempi era il fantasma di se stesso, perseguitato dalla sfortuna e dai suoi problemi, tutti collegati l'un l'altro, ed era difficile pensare di riuscire a spezzare questa catena che lo avvolgeva, e in effetti alla fine non ci si è riusciti.
Nonostante l'aiuto di Gianpaolo, la comprensione (fin dove possibile) della ex moglie Ketty, la forza che gli derivava dal figlio Francesco, per il quale stravedeva, e quel poco con cui anch'io nel mio piccolo ho cercato di contribuire, Mauro alla fine non ce l'ha fatta...
E questo mi fa ripensare alle ultime volte che ci siamo visti, a quando ci vedevamo nella stanzetta che aveva affittato nella pensioncina in Piazza Statuto o ci facevamo un giro in centro, passando per qualche bar o qualche farmacia; a quando lo accompagnavo a Rocca Canavese a prendere qualcosa di quello che gli era rimasto dei vecchi tempi, accatastato in un garage dopo che aveva dovuto abbandonare la stanza in cui abitava, e poi si passava alla Spada nella Rocca da Nadia, o si andava a bere una birra al Portogallo di Ciriè; a quando sono andato ad accompagnarlo a ritirare i suoi pochi bagagli dalla comunità da cui era scappato, ed era venuto da me all'Internet Point e poi aveva dormito da me un paio di notti; a quando andavamo al SERT di Ciriè, o per qualche visita, e perchè la psicologa voleva conoscermi visto che Mauro le parlava spesso di me... Ancora adesso, quando sono da solo in macchina e magari sto percorrendo qualche strada che mi possa ricordare Mauro (in genere verso il Canavese), ho la forte sensazione della sua presenza al mio fianco, e talvolta appoggio la mano sul sedile del passeggero, come a cercare la sua gamba.
Io e Mauro, io e Sergio... quante cose, quanti ricordi, quante cazzate abbiamo fatto insieme...
Non c'è niente da fare, il legame resta e credo resterà indissolubile, nonostante non ci si sia frequentati più assiduamente; nonostante molte strade intraprese da ognuno di noi fossero divergenti; e, infine, anche nonostante la precoce e tragica dipartita di Mauro: ogni qualvolta gioco (o vedo giocare) a ping-pong, o sento suonare una chitarra, o lancio un freesbee, o scendo in macchina da Superga, o sento gli Uriah Heep, o...

Ho una lettera che mi scrisse Mauro quando era militare a Bellinzago...





Il sole muore già,
E di noi, questa notte, avrà pietà…
Dei nostri giochi confusi, nell’ipocrisia…
Il tempo ruba i contorni, ad una fotografia.

E il vento, spazza via…
Questa nostra irreversibile follia,
Chissà, se il seme, di un sentimento rivedrà,
La luce del giorno, che un’altra vita ci darà!

Resta amico accanto a me…
Resta e parlami di lei, se ancora c’è…
L’amore, muore, disciolto in lacrime ma noi,
Teniamoci forte e lasciamo il mondo ai vizi suoi!!!

Io e te…
Lo stesso pensiero!!!
Io e te…
Il tuo e il mio respiro!
Sarà, tornare ragazzi e, crederci ancora un po’…
Sporcheremo i muri, con un altro ’’no’’!
E vai, se vuoi andare avanti!
Perché, sei figlio dei tempi!
Ma se, frugando, nella tua giacca, scoprissi che…
Dietro il portafoglio, un cuore, ancora, c’è!
Amico, cerca me!!

E, ti ricorderai…
Del morbillo e le cazzate, fra di noi!
La prima esperienza fallimentare, chi era lei?
Amico, era ieri, le vele, le hai spiegate ormai!

E, tu ragazza, pure tu…
Che arrossivi se la mano andava giù!
Ritorna a pensare,
Che sarai madre, ma di chi?
Di lui, che è innocente…
Che non si dica ’’ figlio di…’’!

Io e te…
Lo stesso pensiero!
Che fai, se stai lì, da solo!!!
In due, più azzurro è, il tuo volo!!!
Amico è bello…
Amico è tutto…
E’ l’eternità!
E’ quello che non passa, mentre tutto va!

Amico!
Amico!
Amico!
Il più fico amico, è chi resisterà!
Chi resisterà!
Chi di noi…
Chi di noi…
Resisterà!!!

(Renato Zero)

domenica 6 maggio 2007

giovedì 3 maggio 2007

Notizie dal Vietnam

L'amico Max è attualmente in viaggio di piacere in Vietnam.
E' possibile seguire le sue avventure in un blog apposito, aggiornato con gli sms che ci scambiamo.
Il link è questo BLOG DI MAX