Il sole muore già,
E di noi, questa notte, avrà pietà…
Dei nostri giochi confusi, nell’ipocrisia…
Il tempo ruba i contorni, ad una fotografia.
E il vento, spazza via…
Questa nostra irreversibile follia,
Chissà, se il seme, di un sentimento rivedrà,
La luce del giorno, che un’altra vita ci darà!
Resta amico accanto a me…
Resta e parlami di lei, se ancora c’è…
L’amore, muore, disciolto in lacrime ma noi,
Teniamoci forte e lasciamo il mondo ai vizi suoi!!!
Io e te…
Lo stesso pensiero!!!
Io e te…
Il tuo e il mio respiro!
Sarà, tornare ragazzi e, crederci ancora un po’…
Sporcheremo i muri, con un altro ’’no’’!
E vai, se vuoi andare avanti!
Perché, sei figlio dei tempi!
Ma se, frugando, nella tua giacca, scoprissi che…
Dietro il portafoglio, un cuore, ancora, c’è!
Amico, cerca me!!
E, ti ricorderai…
Del morbillo e le cazzate, fra di noi!
La prima esperienza fallimentare, chi era lei?
Amico, era ieri, le vele, le hai spiegate ormai!
E, tu ragazza, pure tu…
Che arrossivi se la mano andava giù!
Ritorna a pensare,
Che sarai madre, ma di chi?
Di lui, che è innocente…
Che non si dica ’’ figlio di…’’!
Io e te…
Lo stesso pensiero!
Che fai, se stai lì, da solo!!!
In due, più azzurro è, il tuo volo!!!
Amico è bello…
Amico è tutto…
E’ l’eternità!
E’ quello che non passa, mentre tutto va!
Amico!
Amico!
Amico!
Il più fico amico, è chi resisterà!
Chi resisterà!
Chi di noi…
Chi di noi…
Resisterà!!!
(Renato Zero)
giovedì 10 maggio 2007
Sfogo
Si avvicina il terzo anniversario della morte di Mauro (31/05/2004).
Sono passati tanti anni in cui io e Mauro non ci siamo visti, forse quasi dieci, dal giorno del suo matrimonio in poi (ci vedemmo solo una volta, mi pare, per scambiarci francobolli...) Poi con la sua separazione, dopo un po', abbiamo ripreso una certa frequentazione; purtroppo Mauro negli ultimi tempi era il fantasma di se stesso, perseguitato dalla sfortuna e dai suoi problemi, tutti collegati l'un l'altro, ed era difficile pensare di riuscire a spezzare questa catena che lo avvolgeva, e in effetti alla fine non ci si è riusciti.
Nonostante l'aiuto di Gianpaolo, la comprensione (fin dove possibile) della ex moglie Ketty, la forza che gli derivava dal figlio Francesco, per il quale stravedeva, e quel poco con cui anch'io nel mio piccolo ho cercato di contribuire, Mauro alla fine non ce l'ha fatta...
E questo mi fa ripensare alle ultime volte che ci siamo visti, a quando ci vedevamo nella stanzetta che aveva affittato nella pensioncina in Piazza Statuto o ci facevamo un giro in centro, passando per qualche bar o qualche farmacia; a quando lo accompagnavo a Rocca Canavese a prendere qualcosa di quello che gli era rimasto dei vecchi tempi, accatastato in un garage dopo che aveva dovuto abbandonare la stanza in cui abitava, e poi si passava alla Spada nella Rocca da Nadia, o si andava a bere una birra al Portogallo di Ciriè; a quando sono andato ad accompagnarlo a ritirare i suoi pochi bagagli dalla comunità da cui era scappato, ed era venuto da me all'Internet Point e poi aveva dormito da me un paio di notti; a quando andavamo al SERT di Ciriè, o per qualche visita, e perchè la psicologa voleva conoscermi visto che Mauro le parlava spesso di me... Ancora adesso, quando sono da solo in macchina e magari sto percorrendo qualche strada che mi possa ricordare Mauro (in genere verso il Canavese), ho la forte sensazione della sua presenza al mio fianco, e talvolta appoggio la mano sul sedile del passeggero, come a cercare la sua gamba.
Io e Mauro, io e Sergio... quante cose, quanti ricordi, quante cazzate abbiamo fatto insieme...
Non c'è niente da fare, il legame resta e credo resterà indissolubile, nonostante non ci si sia frequentati più assiduamente; nonostante molte strade intraprese da ognuno di noi fossero divergenti; e, infine, anche nonostante la precoce e tragica dipartita di Mauro: ogni qualvolta gioco (o vedo giocare) a ping-pong, o sento suonare una chitarra, o lancio un freesbee, o scendo in macchina da Superga, o sento gli Uriah Heep, o...
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