domenica 23 dicembre 2007

giovedì 1 novembre 2007

sabato 13 ottobre 2007

sabato 4 agosto 2007

Uriah Heep



Gli Uriah Heep sono un gruppo hard rock inglese nato agli inizi degli anni settanta.
In origine il nome della band era The Stalkers, mutato poi in Spice e successivamente, dopo l'aggiunta delle tastiere (prima Colin Wood poi Ken Hensley), in Uriah Heep, nome suggerito dal loro manager Gerry Bron preso in prestito dal personaggio presente nel romanzo di Charles Dickens David Copperfield.
Le prime formazioni comprendevano Mick Box (chitarra) David Byron (voce) e Paul Newton (basso) come elementi principali del gruppo che cambiava continuamente batteristi, fin quando nel 1970 uscì il primo lavoro chiamato Very 'eavy...very umble dove alla batteria si avvicendarono prima Ollie Olson (poi batterista con Elton John che in più era un carissimo amico di David Byron) e poi Alex Napier.
Nel 1971 esce Salisbury, un'opera rock monumentale, soprattutto per la suite omonima di 16 minuti suonata insieme ad un'orchestra di 24 elementi che conclude grandiosamente il disco. Da notare anche Bird Of Prey, sicuramente progenitrice di tutto un genere che dalla fine degli anni ottanta verrà definito come Epic Metal.
Una caratteristica della band è sicuramente l'intrecciarsi delle voci che formano melodie d'effetto, metodo molto usato soprattutto nei primi anni sia per pezzi più "Prog" che per quelli più rock come nel bellissimo Medley Rock and Roll dell'album Live (1973).
Sempre nel 1971 esce Look At Yourself: il suono della band diventa sempre più pesante (Look At Yourself, Shadows of grief) e in certi casi anche "sporco" (Tears In My Eyes, Love Machine), ma nel disco sono presenti anche tracce come July Morning (con un assolo di moog di Manfred Mann) e What Should Be Done, splendido esempio del loro lato più soft. In questi anni gli Uriah Heep sono guidati dal multi-strumentista Ken Hensley che oltre a suonare organo, pianoforte, moog, etc. e cantare, si offre come seconda chitarra (principalmente Slide) per molte canzoni di impatto più violento.
Nel 1972 esce quello che viene definito da molti il capolavoro degli Uriah, Demons & Wizards, album nel quale non troviamo più né Paul Newton né Ian Clarke (batteria) che sono stati rimpiazzati dall'ex-bassista di Keef Hartley, Gary Thain e dal batterista Lee Kerslake.
La band trova così la sua formazione più classica con cui registrerà anche The Magician's Birthday (1972), Live (1973), Sweet Freedom (1973) e Wonderworld (1974); nel 1975 Gary Thain verrà escluso dal gruppo in favore di John Wetton (King Crimson e molti altri gruppi) a causa di problemi con l'eroina, di cui Gary abusava continuamente e che lo portò alla morte lo stesso anno.

Da "Wikipedia"

Dedicato alla memoria di Mauro (04.08.1961-31.05.2004)



Wise Man

I sat before the wise man in the autumn of my youth
And I told him all the things I had to know
He said you heard the future if you need to find the truth
And in his eyes I saw that it was so

So I came around and asked him the meaning of live
And as he smiled I saw a twinkle in his eyes
He said with all his years there's still so much he has to learn
And once again, I saw that it was so

Keep on living low and wanting for your turn
Is the only way to ease your concern
If you want to find your dream for sure
You don't wake up too soon
And you'll find that he's a shooting for the moon

Wise man, wise man
Which way should I run
There's so many roads, so many ways to turn
I'm like a blind man, lost in the sun
I wanna be like you and be a wise man too
But I'm looking for an easy way to learn



Uomo Saggio

Mi sedetti vicino all'Uomo Saggio nell'autunno della mia gioventù
e gli chiesi tutte le cose che volevo sapere
Lui disse hai sentito il futuro se vuoi trovare la verità
e nei suoi occhi io vidi che era così

Così continuai e gli chiesi il significato di vivere
e mentre sorrise io vidi uno scintillìo nei suoi occhi
disse con tutti i suoi anni che aveva ancora così tanto da imparare
e ancora una volta, vidi che era così

Continua a vivere modestamente e volendo per il tuo momento
è l'unico modo per attenuare le tue preoccupazioni
se vuoi trovare i tuoi sogni sicuramente
non ti svegliare troppo presto
e ti troverai a mirare alla luna

Uomo Saggio, Uomo Saggio
in quale modo devo correre
ci sono così tante strade, così tanti modi per svoltare
sono come un cieco, perso nel sole
Voglio essere come te ed essere un uomo saggio anch'io
ma sto cercando un modo facile per imparare.

venerdì 3 agosto 2007

lunedì 16 luglio 2007

Otranto

Litoranea tra Otranto e Porto Badisco

mercoledì 6 giugno 2007

Che vergogna...

Martedì scorso ero in macchina con Max quando sono stato violentemente tamponato.

L'altro conducente non si è neanche fermato.

Nè io nè Max abbiamo potuto vedere l'altra auto (mi ha scaraventato fuori strada...)

Un altro automobilista ha visto l'incidente, ha seguito il pirata, ha annotato la targa ed è tornato a comunicarmela.

Per fortuna nessuno di noi si è fatto male.

Il giorno dopo i Carabinieri (e la Polizia) mi hanno detto che se non ci sono feriti, non si può sporgere denuncia.

Quello stesso giorno la mia assicurazione mi ha informato del fatto che l'altro conducente aveva l'assicurazione scaduta da 3 mesi.

Da una mia indagine ho scoperto che il gentleman l'anno scorso è stato protestato, gli hanno chiuso il conto bancario e revocata la possibilità di rilasciare assegni.
Il giorno dopo ho saputo che anche il padre era protestato (tale padre...)
La mia assicurazione mi ha avvisato che l'altro conducente ha rinnovato, due giorni dopo l'incidente, la polizza assicurativa: naturalmente questo non cambia niente per me.
L'avvocato della mia assicurazione mi ha consigliato di richiedere l'indennizzo al Fondo Vittime della Strada, che sulla base di una perizia, mi dovrebbe prima o poi rimborsare quel valore di perizia dedotto di 500 euro di franchigia; naturalmente il valore del danno non può superare il valore commerciale dell'auto, quindi a fronte di un primo preventivo di 4.462 euro potrò ricevere, se va bene, un migliaio di euro.
Ma nel frattempo, l'altro conducente,
che mi ha tamponato,
che mi ha sbattuto fuori strada,
che viaggiava senza assicurazione,
che non si è neanche sognato di fermarsi per vedere se aveva ammazzato qualcuno...
a lui cosa succederà?
Niente, temo...

giovedì 31 maggio 2007

Tre anni senza Mauro


Non riesco ancora ad accettare il modo beffardo e tragico in cui Mauro ci ha lasciati.

Quel maledetto 21 maggio ricordo che stavo aiutando un tecnico alla configurazione dei server nei locali sotterranei del mio ufficio; lasciai il cellulare sulla scrivania poichè in ogni caso là sotto non ci sarebbe stato campo. Al mio ritorno trovai l'avviso di una chiamata "non risposta" da Mauro ma quando richiamai non rispose più nessuno. Mauro quel mattino era uscito per un giro in paese ma era evidentemente ancora scosso per il feroce litigio avuto con un altro ricoverato, un pedofilo che gli aveva rubato la foto di suo figlio dalla stanza. Ovviamente questo aveva fatto infuriare Mauro, che aveva cercato di recuperare la foto ed aveva aggredito il pedofilo ma era stato fermato dagli infermieri. L'episodio era successo solo la settimana prima e Mauro me ne parlò la domenica quando passai a trovarlo. Comunque nel suo giro mattutino probabilmente assunse qualche medicinale perchè rientrò molto agitato e cercò di nuovo di farsi giustizia da solo (pare anche con un coltello da cucina...) Da qui l'intervento dei sanitari per cercare di sedarlo, poi il suo barricarsi in camera, dove ha evidentemente ingurgitato le pillole che gli sono state fatali.
Io e Sergio siamo andati a trovarlo all'Ospedale di Ciriè, dove è rimasto in coma dieci giorni.
Mi sembrava impossibile che tutto potesse finire così, fino a pochi giorni prima avevamo ancora speranze e progetti, e comunque anche un certo miglioramento rispetto al baratro in cui era sprofondato...

Alcuni giorni dopo, al funerale, io Sergio e Mila non lo abbiamo neanche riconosciuto nella camera ardente...

... non lo sapevi che c'era la morte
quando si e' giovani e' strano
poter pensare che la nostra sorte
venga e ci prenda per mano...
... vorrei sapere a che cosa e' servito
vivere amare e soffrire
spendere tutti i tuoi giorni passati
se presto hai dovuto partire...
... voglio però ricordarti com'eri
pensare che ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi...

E allora voglio ricordarlo come ai bei tempi.
Voglio ricordare quando (ai tempi delle medie) sono stato operato di appendicite e Mauro mi veniva a trovare, e dalle risate mi tiravano i punti...
... quando passavamo interminabili pomeriggi a giocare a Risiko ascoltando Uriah Heep...
... quando suonava la chitarra (magari con anche suo fratello Alberto) e cantavamo a squarciagola...
... quando venne a trovarmi portando una torta di panna e inciampando ci cadde sopra...
... quando facevamo le partite di ping-pong ai 1000...
... e le vinceva tutte lui!
... quando a ping-pong, in doppio insieme, facevamo "il giro" dietro agli avversari...
... quando ci trovavamo alla domenica mattina al bowling Mirafiori per i tornei di ping-pong, e prima ci allenavamo giocando su 5 tavoli contemporaneamente (divertentissimo)...
... quando con Sergio e Massimo Picco giocavamo di notte a pallone ai giardini...
... quando poi non bastava e giocavamo a football americano (o a frisbee) in mezzo a corso Vittorio...
... quando si passava le serate al bar di piazza Rivoli con i primi videogiochi...
... quando si passavano le notti in birreria da Alberto in lungo Po Antonelli...
... e facemmo un duello a pizzette in faccia in mezzo al locale...
... quando frequentando entrambi una ragazza, dopo averla accompagnata a casa tirammo la moneta per chi avrebbe dovuto provarci...
... e vinse lui...
... quando scendevamo da Superga in macchina ma io al posto di guida e lui seduto sul tetto!...
... quando partivamo in discesa a monopattino con la sua Mini Minor...
... quando andammo a dormire a Selvaggio, con Liliana e anche Marco Bono, e al mattino Mauro mi passò Liliana attraverso la finestra e la posai sulla neve in camicia da notte (diciamo così...)
... quando mi sparì la 500 e riapparve nel parcheggio della caserma di Bellinzago dove Mauro faceva il militare...
... quando gli insegnavo a guidare e tamponò una macchina in sosta perchè voleva salutare una sua professoressa e tolse le mani dal volante per aprire il finestrino...
... quando aveva la Mini con i freni guasti e tamponò una macchina in sosta... quella del meccanico da cui stava andando per farla riparare...
... quando venne a trovarmi all'Internet Point un certo sabato mattina in cui ero a terra, e anche se lui era in condizioni peggiori delle mie, mi aiutò tantissimo...
... quando facemmo una settimana di ferie insieme con la sua Panda bianca, in cui viaggiavamo, mangiavamo e dormivamo... (fu devastante)
... quando in un'estate passata insieme a Selvaggio, con Danila e la mamma, facemmo per tutto un pomeriggio salto in alto adoperando erba e fieno come materassino di atterraggio...
... e solo quella notte scoprii di essere allergico...
... quando spostammo l'ora a tutte le sveglie e orologi della casa e Danila e la mamma si alzarono alle cinque mentre noi tornavamo a dormire...
... quando agli autoscontri in piazza, a Giaveno, gli caddero gli occhiali in pista e una macchina gli passò subito sopra...
... quando Mauro recuperò quegli occhiali tutti appiattiti e li buttò in un cestino...
... quando poi, tornati a Selvaggio (3 km.) si ricordò che la montatura era d'oro e tornammo in bici a riprenderla!...
... quando Mauro fece ad Alberto lo scherzo "di Liliana"...
... quando andavo a casa sua con il 56 ed entravo dalla sua finestra da via Duchessa Jolanda...
... quando andammo a trovare il figlio Francesco al mare, dove era in ferie con la mamma...
... ... ... ... ... ... ...

Shine On You Crazy Diamond
Remember when you were young,
you shone like the sun.
Shine on you crazy diamond.
Now there's a look in your eyes,
like black holes in the sky.
Shine on you crazy diamond.
You were caught on the crossfire of childhood and stardom,
blown on the steel breeze.
Come on you target
for faraway laughter,
come on you stranger,
you legend,
you martyr,
and shine!
You reached for the secret too soon,
you cried for the moon.
Shine on you crazy diamond.
Threatened by shadows at night,
and exposed in the light.
Shine on you crazy diamond.
Well you wore out your welcome with random precision,
rode on the steel breeze.
Come on you raver,
you seer of visions,
come on you painter,
you piper,
you prisoner,
and shine!

Splendi su di te, diamante pazzo
Ricordi quando eri giovane,
splendevi come il sole.
Splendi su di te, diamante pazzo
ora c’è un’espressione nei tuoi occhi,
simile ad i buchi neri nel cielo
splendi su di te, diamante pazzo
sei stato catturato nel fuoco incrociato di infanzia e notorietà
soffiato via dalla brezza d'acciaio
vieni, oggetto di risate lontane,
vieni sconosciuto,
leggenda,
martire,
e splendi!
hai raggiunto il segreto troppo presto,
hai pianto per la luna
splendi su di te, diamante pazzo
minacciato dalle ombre nella notte,
ed esposto alla luce
splendi su di te, diamante pazzo
beh, hai esaurito il tuo benvenuto con precisione casuale,
hai cavalcato sulla brezza d'acciaio
vieni sognatore, visionario,
vieni pittore,
pifferaio,
prigioniero,
e splendi!

venerdì 25 maggio 2007

El pueblo unido jamás será vencido


El pueblo unido jamás será vencido (Il popolo unito non sarà mai vinto) è una delle più note canzoni legate al movimento Unidad Popular ed alla presidenza del Cile da parte di Salvador Allende, morto nel tragico golpe cileno del 1973.
La canzone venne composta nel 1970 da Sergio Ortega, musicista cileno facente parte del gruppo musicale Quilapayun.
Famosa in Cile durante i tre anni della presidenza Allende, divenne - dopo il golpe cileno che portò al potere i militari guidati da Augusto Pinochet - un simbolo della lotta per il ritorno alla democrazia tanto in Cile quanto nel resto del mondo.
Oltre al gruppo dei Quilapayun, esule in Francia negli anni della dittatura, la canzone venne cantata e incisa anche dagli Inti Illimani, altro gruppo storico della Nueva Canción Chilena, che aveva ottenuto asilo politico in Italia e che portò il brano alla completa notorietà.
Numerose sono state successivamente le traduzioni in altre lingue e gli arrangiamenti compiuti sul brano. In Iran la melodia è stata usata per una canzone rivoluzionaria in lingua persiana cantata nel 1979 durante la rivoluzione contro la monarchia dagli attivisti iraniani della sinistra ed intitolata "Barpakhiz" (traducibile con Stai su, o Resisti).
I versi della canzone sottoriportati sono quelli della versione originale. In alcune versioni di gruppi militari la frase El pueblo unido jamas sera vencido è sostituita, nell'ultimo verso, con El pueblo armado jamás será aplastado (Il popolo armato non sarà mai fermato).
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido, jamás será vencido,
el pueblo unido jamás será vencido...
De pie, cantar que vamos a triunfar.
Avanzan ya banderas de unidad.
Y tú vendrás marchando junto a mí
y así verás tu canto y tu bandera florecer.
La luz de un rojo amanecer
anuncia ya la vida que vendrá.

De pie, luchar el pueblo va a triunfar.
Será mejor la vida que vendrá
a conquistar nuestra felicidad
y en un clamor mil voces de combate se alzarán,
dirán canción de libertad,
con decisión la patria vencerá.

Y ahora el pueblo que se alza en la lucha
con voz de gigante gritando: ¡adelante!
El pueblo unido, jamás será vencido,
el pueblo unido jamás será vencido...

La patria está forjando la unidad.
De norte a sur se movilizará
desde el salar ardiente y mineral
al bosque austral unidos en la lucha y el trabajo
irán, la patria cubrirán.
Su paso ya anuncia el porvenir.

De pie, cantar el pueblo va a triunfar.
Millones ya, imponen la verdad,
de acero son ardiente batallón,
sus manos van llevando la justicia y la razón.
Mujer, con fuego y con valor,
ya estás aquí junto al trabajador.

Y ahora el pueblo que se alza en la lucha
con voz de gigante gritando: ¡adelante!
El pueblo unido, jamás será vencido,
el pueblo unido jamás será vencido...



Il popolo unito non sarà mai vinto!

In piedi a cantare, che trionferemo,
avanzano già le bandiere dell'unità
e verrai marciando insieme a me
e così vedrai il tuo canto e la tua bandiera fiorire.
La luce di un'alba rossa
annuncia già la vita che verrà.
In piedi a marciare, che il popolo va a trionfare;
sarà migliore la vita che verrà

A conquistare la nostra felicità
e in un clamore mille voci di battaglia si leveranno
cantando canzoni di libertà
con decisione la patria vincerà

E ora il popolo che si solleva nella lotta
con voce di gigante gridando: avanti!

Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!

La patria sta forgiando l'unità;
dal nord al sud, si mobiliterà,
dalla salina ardente e minerale,
al bosco australe, uniti nella lotta e nel lavoro,
condurranno, la patria percorreranno.
Il loro passo annuncia già il futuro.
In piedi a cantare, che il popolo va a trionfare.
Milioni già impongono la verità;
sono di acciaio, fervente battaglione,
la loro mano porterà la giustizia e la ragione.
Donna, con fuoco e con valore
Stai qui insieme all'operaio.

E ora il popolo che si solleva nella lotta
con voce di gigante gridando: avanti!

Il popolo unito non sarà mai vinto!

Il popolo unito non sarà mai vinto!

giovedì 24 maggio 2007

Campioni d'Europa!


Al termine di una partita non bella ma molto combattuta, il Milan si è laureato per la settima volta Campione d'Europa!



I've paid my dues -
Time after time -
I've done my sentence
But committed no crime -
And bad mistakes
I've made a few
I've had my share of sand kicked in my face -
But I've come through

We are the champions - my friends
And we'll keep on fighting - till the end -
We are the champions -
We are the champions
No time for losers
'Cause we are the champions - of the world -

I've taken my bows
And my curtain calls -
You brought me fame and fortuen and everything that goes with it
-
I thank you all -

But it's been no bed of roses
No pleasure cruise -
I consider it a challenge before the whole human race -
And I ain't gonna lose -

We are the champions - my friends
And we'll keep on fighting - till the end -
We are the champions -
We are the champions
No time for losers
'Cause we are the champions - of the world

lunedì 21 maggio 2007

Wish you were here

Mauro


Mauro nasce a Torino il 4 agosto 1961, figlio di Francesco e Iolanda.

E' il primo di tre fratelli, i minori sono Alberto e Isabella; in tenera età perde il padre in un incidente nautico; l'avvenimento ha effetti devastanti sulla famiglia, e in particolare su Iolanda che attraverserà momenti difficili sotto il punto di vista psicologico.

Anche grazie agli aiuti dei nonni e dello zio Gianpaolo, Mauro supera i momenti difficili e arriva all'età di 12-13 anni in cui frequenta la scuola media Giovanni Pascoli di Torino: la voglia di studiare non era forse straordinaria e Mauro viene respinto e costretto a ripetere la seconda classe.

In questo modo viene "raggiunto" in II D da Sergio e Augusto: questi ultimi erano già una coppia di amici fin dall'anno precedente e all'inizio non fu semplice fare amicizia; l'occasione fu una ricerca in inglese: "The Atom Bomb". Mauro fornì il materiale su cui documentarsi: una straordinaria enciclopedia sulla Seconda Guerra Mondiale, Augusto fece la ricerca e la traduzione... comunque alla fine arrivò la sufficienza...

Da questo momento i destini di Mauro, Augusto e Sergio si intrecceranno via via sempre di più finchè una sera Mauro coniò il termine MAUGSE per evidenziare quanto la nostra amicizia fosse profonda.

Ottenuta la licenza media, Mauro si iscrive all'Istituto Tecnico Bodoni e si diploma Perito Chimico.

Nel frattempo guadagna i primi soldi lavorando presso l'Agenzia Ippica S. Paolo di Via Tolmino e successivamente la Sala Corse Statuto (1976-1980).

Il periodo in cui presta servizio militare non è particolarmente felice: la caserma in cui si trova ad operare è la famigerata "BellinzLager" (Bellinzago) ma finalmente anche questo ostacolo è superato.

Dal 1980 al 1985 lavora come impiegato amministrativo presso un'importante azienda chimica dell'hinterland torinese, la Valpelli Spa; da questo momento la sua carriera diventa brillantissima: dal 1986 prima con il Gruppo 3R Ristorazioni Collettive, poi con la G.S.C. Srl assume via via compiti sempre più significativi di carattere dirigenziale, fino a costituire nel 1990 la Azzurra Sas, una società per la ristorazione collettiva con un self-service in Strada del Francese.

In questi anni conosce Katy, con cui si sposa ed avrà un figlio, Francesco.

Nel 1993, la Azzurra apre un nuovo ristorante self-service presso il Centro Commerciale “I Giovi” di Pozzolo Formigaro AL e poi nel 1995 un terzo ristorante in S. Mauro Torinese.

A questo punto però la sfortuna e il destino si accaniscono contro di lui: il matrimonio termina con una separazione coniugale, le aziende attraversano un altrettanto brutto momento e come colpo finale lo stesso Mauro è coinvolto in un incidente motociclistico, da cui fortunosamente esce vivo con qualche frattura, dopo qualche giorno di coma e alcune settimane di degenza.

Nel 1996 lavora presso la Concessionaria Iveco Orecchia e Scavarda a Moncalieri e dal 2000 intraprende l'attività di agente di commercio per varie società che operano a livello nazionale.

In seguito, attraversa un periodo di grave depressione derivante da una ulteriore serie di eventi tragici, quali la scomparsa della mamma e l'uccisione violenta della sorella Isabella.

A causa di una eccessiva dose di medicinali, il 21 maggio 2004 entra in coma e viene ricoverato in terapia intensiva all'Ospedale di Ciriè. Il 31 maggio cessano gli ultimi segni vitali: viene esaudito il suo ultimo desiderio di donare gli organi.



Wish You Were Here


So, so you think you can tell Heaven from Hell,
blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail?
A smile from a veil?
Do you think you can tell?

And did they get you trade your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees? Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change? And did you exchange
a walk on part in the war for a lead role in a cage?

How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year,
running over the same old ground. What have we found?
The same old fears,
wish you were here.


Vorrei che fossi qui

Allora, pensi di saper distinguere il paradiso dall'inferno?
I cieli azzurri dal dolore?
Sai distinguere un campo verde da una fredda rotaia d'acciaio?
Un sorriso da un pretesto?
Pensi di saperli distinguere?

E ti hanno portata a barattare i tuoi eroi con fantasmi?
Ceneri calde con gli alberi? Aria calda con brezza fresca?
Un caldo benessere con un cambiamento? e hai scambiato
un ruolo di comparsa nella guerra con il ruolo di protagonista in una gabbia?

Come vorrei, come vorrei che fossi qui
Siamo solo due anime sperdute che nuotano in una boccia di pesci
Anno dopo anno
Corriamo sullo stesso vecchio terreno
E cosa abbiamo trovato?
Le solite vecchie paure
Vorrei che fossi qui

mercoledì 16 maggio 2007

giovedì 10 maggio 2007

Sfogo

Si avvicina il terzo anniversario della morte di Mauro (31/05/2004).
Sono passati tanti anni in cui io e Mauro non ci siamo visti, forse quasi dieci, dal giorno del suo matrimonio in poi (ci vedemmo solo una volta, mi pare, per scambiarci francobolli...) Poi con la sua separazione, dopo un po', abbiamo ripreso una certa frequentazione; purtroppo Mauro negli ultimi tempi era il fantasma di se stesso, perseguitato dalla sfortuna e dai suoi problemi, tutti collegati l'un l'altro, ed era difficile pensare di riuscire a spezzare questa catena che lo avvolgeva, e in effetti alla fine non ci si è riusciti.
Nonostante l'aiuto di Gianpaolo, la comprensione (fin dove possibile) della ex moglie Ketty, la forza che gli derivava dal figlio Francesco, per il quale stravedeva, e quel poco con cui anch'io nel mio piccolo ho cercato di contribuire, Mauro alla fine non ce l'ha fatta...
E questo mi fa ripensare alle ultime volte che ci siamo visti, a quando ci vedevamo nella stanzetta che aveva affittato nella pensioncina in Piazza Statuto o ci facevamo un giro in centro, passando per qualche bar o qualche farmacia; a quando lo accompagnavo a Rocca Canavese a prendere qualcosa di quello che gli era rimasto dei vecchi tempi, accatastato in un garage dopo che aveva dovuto abbandonare la stanza in cui abitava, e poi si passava alla Spada nella Rocca da Nadia, o si andava a bere una birra al Portogallo di Ciriè; a quando sono andato ad accompagnarlo a ritirare i suoi pochi bagagli dalla comunità da cui era scappato, ed era venuto da me all'Internet Point e poi aveva dormito da me un paio di notti; a quando andavamo al SERT di Ciriè, o per qualche visita, e perchè la psicologa voleva conoscermi visto che Mauro le parlava spesso di me... Ancora adesso, quando sono da solo in macchina e magari sto percorrendo qualche strada che mi possa ricordare Mauro (in genere verso il Canavese), ho la forte sensazione della sua presenza al mio fianco, e talvolta appoggio la mano sul sedile del passeggero, come a cercare la sua gamba.
Io e Mauro, io e Sergio... quante cose, quanti ricordi, quante cazzate abbiamo fatto insieme...
Non c'è niente da fare, il legame resta e credo resterà indissolubile, nonostante non ci si sia frequentati più assiduamente; nonostante molte strade intraprese da ognuno di noi fossero divergenti; e, infine, anche nonostante la precoce e tragica dipartita di Mauro: ogni qualvolta gioco (o vedo giocare) a ping-pong, o sento suonare una chitarra, o lancio un freesbee, o scendo in macchina da Superga, o sento gli Uriah Heep, o...

Ho una lettera che mi scrisse Mauro quando era militare a Bellinzago...





Il sole muore già,
E di noi, questa notte, avrà pietà…
Dei nostri giochi confusi, nell’ipocrisia…
Il tempo ruba i contorni, ad una fotografia.

E il vento, spazza via…
Questa nostra irreversibile follia,
Chissà, se il seme, di un sentimento rivedrà,
La luce del giorno, che un’altra vita ci darà!

Resta amico accanto a me…
Resta e parlami di lei, se ancora c’è…
L’amore, muore, disciolto in lacrime ma noi,
Teniamoci forte e lasciamo il mondo ai vizi suoi!!!

Io e te…
Lo stesso pensiero!!!
Io e te…
Il tuo e il mio respiro!
Sarà, tornare ragazzi e, crederci ancora un po’…
Sporcheremo i muri, con un altro ’’no’’!
E vai, se vuoi andare avanti!
Perché, sei figlio dei tempi!
Ma se, frugando, nella tua giacca, scoprissi che…
Dietro il portafoglio, un cuore, ancora, c’è!
Amico, cerca me!!

E, ti ricorderai…
Del morbillo e le cazzate, fra di noi!
La prima esperienza fallimentare, chi era lei?
Amico, era ieri, le vele, le hai spiegate ormai!

E, tu ragazza, pure tu…
Che arrossivi se la mano andava giù!
Ritorna a pensare,
Che sarai madre, ma di chi?
Di lui, che è innocente…
Che non si dica ’’ figlio di…’’!

Io e te…
Lo stesso pensiero!
Che fai, se stai lì, da solo!!!
In due, più azzurro è, il tuo volo!!!
Amico è bello…
Amico è tutto…
E’ l’eternità!
E’ quello che non passa, mentre tutto va!

Amico!
Amico!
Amico!
Il più fico amico, è chi resisterà!
Chi resisterà!
Chi di noi…
Chi di noi…
Resisterà!!!

(Renato Zero)

domenica 6 maggio 2007

giovedì 3 maggio 2007

Notizie dal Vietnam

L'amico Max è attualmente in viaggio di piacere in Vietnam.
E' possibile seguire le sue avventure in un blog apposito, aggiornato con gli sms che ci scambiamo.
Il link è questo BLOG DI MAX

venerdì 20 aprile 2007

Cesano di Roma, 20 aprile 1982...

Il mio servizio di leva è cominciato con il corso per Allievi Ufficiali di Complemento nella caserma di Cesano di Roma, 107° Corso A.U.C., cinque mesi di sofferenza per ottenere la tanto agognata Stelletta da Sottotenente, con cui effettuare i rimanenti dieci mesi di naja.
I ricordi di quel periodo sono molti, e spaziano da quelli puramente relativi all'addestramento a quelli sentimentali, alle amicizie "interrotte"...
La settimana precedente la mia partenza fu particolarmente intensa, in quel periodo stavo lavorando in Sala Corse e come rappresentante per la AMC, avevo da poco terminato la storia con Cony e in teoria avrei voluto rimanere libero per il periodo militare - anche se poi la nuova relazione mi aiutò moltissimo a superare le difficoltà del corso (di questo però non parlerò).
L'orario limite per presentarsi in caserma era fissato alle 18.30: partii da Porta Nuova alle 5 del mattino, mi accompagnò il Socio; del viaggio fino a Roma non ricordo praticamente nulla, neanche se mi fossi portato qualcosa (cosa?) da leggere; all'arrivo a Termini avevo qualche ora di tempo prima della coincidenza con il locale che mi avrebbe portato a Cesano e ne approfittai per andare dal barbiere della stazione (avevo i capelli un po' lunghi e speravo che un taglio cortissimo mi avrebbe salvato dalle successive rasature... invano).
Il trenino mi sbarcò alla stazione di Cesano (pensavo mi sarebbe diventata molto familiare, invece presi il treno solo altre due volte, una per andare a Roma e una per andare a Viterbo, poi per fortuna mi portai la 127 e cominciai a muovermi con quella); da lì percorsi il lungo vialone che porta alla caserma e mi presentai intorno alle 18.
In cortile c'erano allievi pennuti (bersaglieri) che già correvano, vestiti ancora civilmente; aspiranti parà erano già a terra a pompare (effettuare flessioni); passavano ufficiali dei parà a cercare di reclutare all'ultimo momento ancora qualche allievo; noi tutti inquadrati a urlare a squarciagola "sissignore" a un centimetro dalla faccia dei sottufficiali che ci interrogavano (le scene di addestramento di "Ufficiale e gentiluomo" rendono bene l'atmosfera).
Una volta assegnati nelle camerate (la mia era la più grande, 32 letti), abbiamo dovuto aspettare il contrappello con ispezione della camerata (come fu poi per tutte le altre sere, per 5 mesi...), verifica della pulizia del proprio posto letto, ispezione dell'armadietto (ogni tanto), tutte le giacche e le camicie dovevano essere orientate in uno stesso verso...; esame della pulizia sugli spigoli degli armadietti e quando volevano incastrarci, del davanzale esterno delle finestre... ovviamente se c'era polvere scattavano le giornate di punizione.
A turno uno doveva essere responsabile in qualità di capo-camerata (e qui apro una lunga parentesi)
per una fortunata coincidenza, sono stato capocamerata del mese di luglio... e nel mese di luglio per una fortuna coincidenza sono stato per una settimana responsabile N.C.C. (Nucleo Controllo Cucine)... la terza fortunata coincidenza è stata che domenica 11 luglio 1982 l'Italia ha vinto il Mondiale di Calcio in Spagna... la quarta fortunata coincidenza è stata che il lunedì 12, alle 5 del mattino, c'era una compagnia che doveva andare a sparare e quindi alle 4 bisognava aprire la cucina e preparare la colazione per loro; tutto questo ha causato la seguente serie di eventi: un tv venne piazzato su un mobiletto e la partita venne guardata tutti insieme in un corridoio; le scene di esaltazione derivanti dalla vittoria si protrassero fin oltre il contrappello (anche gli ufficiali comunque ci fecero un contrappello particolare quella sera!); una volta nelle camerate, ci furono ancora alcune sbrandate e relative rappresaglie che non terminavano, impedendo comunque a tutti di dormire... dopo alcuni miei avvertimenti caduti nel vuoto (rischiavo comunque io in qualità di capo-camerata), lievemente esasperato anche pensando di dovermi svegliare solo un paio di ore dopo, mi sono alzato è ho sbrandato tutti e 31 della camerata, compreso l'amico Giosuè, ribaltandoli dal letto; una volta sbrandati tutti ho minacciato che il primo che si fosse ancora azzardato ad alzarsi dal letto... mentre rientravo al mio posto, ho sentito dei tentativi di riprendere la baldoria e per "attirare l'attenzione" ho scagliato uno sgabello (di metallo) contro la fila degli armadietti (di metallo)... il fatto che lo sgabello si sia "piantato" con una zampa in un armadietto ha fatto realizzare al resto della camerata che era proprio ora di dormire... Due o tre ore dopo mi sono alzato per andare ad aprire la cucina ai fanti-cucinieri (ero io ad avere le chiavi come responsabile), a quel punto per un'altra oretta non avevo altro da fare (fino all'afflusso per colazione della compagnia che doveva andare a sparare) e ricordo che mi sono messo a dormire su un banco-frigo...
il capo-camerata doveva "presentare la forza" all'Ufficiale di Servizio che provvedeva al contrappello indicando il numero di presenti e la giustificazione per gli assenti (in infermeria, in permesso ecc...); tornando alla prima sera, facemmo il contrappello in abiti civili e anche in quel caso dovemmo urlare una serie di "sissignore".
L'ultima cosa che ricordo che riguardava la camerata è che, in vista del nostro giuramento in programma il 23 maggio, erano in corso operazioni di pittura e restauro delle palazzine; nelle camerate i tubi delle impalcature entravano nelle finestre e ne impedivano la chiusura, per cui per circa un mese dormimmo con le finestre aperte e la temperatura non era mite, soprattutto a causa del vento freddo.

venerdì 6 aprile 2007

The Wall (non solo Pink Floyd...)



The Wall è sicuramente una pietra miliare nella storia della musica. Ancora una volta i Pink Floyd avevano prodotto un capolavoro, questa volta ancora più completo degli ottimi "The dark side of the moon" e di "Wish you were here". In questo doppio album sono riusciti a comporre un'opera rock con una storia (autobiografica?) dall'inizio alla fine, e infatti poi ne è stato tratto un film.
Raccontata in poche righe, è la storia di un ragazzo che perde il padre in giovane età (in guerra) e resta in balìa delle fobie della madre. Il "Muro" di cui si parla è quello che inizia a costruirsi intorno per la paura dal mondo esterno.
Perchè proprio oggi mi viene spontaneo parlare di The Wall? Perchè spero che un "muro" di mia conoscenza inizi a sgretolarsi e non sia ancora così alto e solido come si potrebbe temere...




Outside the Wall
All alone, or in twos
The ones who really love you
Walk up and down outside the wall
Some hand in hand
Some gather together in bands
The bleeding hearts and the artists
Make their stand
And when they've given you their all
Some stagger and fall
After all its not easy
Banging your heart against some mad buggers
Wall

Fuori dal muro
Soli, o a coppie
Quelli che davvero ti amano
Camminano su e giù fuori dal muro
Qualcuno mano nella mano
Qualcuno si riunisce in band
I cuori sanguinanti e gli artisti
Fanno la loro comparsa
E quando hanno dato tutto ciò che potevano
Alcuni barcollano e cadono
Dopo tutto non è facile
Sbattere il tuo cuore contro uno stupido fottuto
Muro.

Per i testi e le traduzioni dell'album, segnalo questo sito: Marcello Mac Mancini Home Page

martedì 3 aprile 2007

45

HitParadeItalia - Top10 del 31 Marzo 1962
1 Quando quando quando Tony Renis
2 Let's twist again Chubby Checker
3 Tango italiano Sergio Bruni
4 Like I do Nancy Sinatra
5 Addio addio Domenico Modugno
6 Wheels Billy Vaughn
7 Moon river (Colazione da Tiffany) Nico Fidenco
8 Peppermint twist Adriano Celentano
9 Sway Bobby Rydell
10 Town without pity Gene Pitney

HitParadeItalia - Top10 del 07 Aprile 1962
1 Quando quando quando Tony Renis
2 Like I do Nancy Sinatra
3 La paloma (No more) Elvis Presley
4 Ogni giorno (Love me warm and tender) Paul Anka
5 Town without pity Gene Pitney
6 Wheels Billy Vaughn
7 Facimel 'a twist Frank Verna
8 Moliendo cafè Mina
9 Sway Bobby Rydell
10 Creola Joe Damiano

Dal sito HitParadeItalia

lunedì 19 febbraio 2007

Carnevale di Ivrea

Dopo tanti anni sono tornato al Carnevale di Ivrea, famoso per la battaglia delle arance.Qualcosa è cambiato (per esempio, ora anche l'ingresso è a pagamento) ma fondamentalmente si continua a vivere l'evento con grande interesse e l'aspetto folkloristico è molto alto.Anche le occasioni per scattare buone foto (queste sono di un fotografo professionista però, in attesa di sostituirle con le mie) o girare riprese filmate non mancano.
Per la battaglia vengono utilizzate parecchie decine di tonnellate di arance che giungono ad Ivrea su vagoni ferroviari. Anche se ogni anno molta della produzione italiana di agrumi è destinata al macero, le arance del carnevale hanno comunque un sensibile costo, interamente sostenuto dagli stessi aranceri. Spesso, soprattutto da fuori Ivrea, si alzano voci di indignazione che gridano allo scandalo per lo spreco, alle quali difensori e sostenitori della manifestazione rispondono che le arance utilizzate per la battaglia rimarrebbero probabilmente invendute e conseguentemente distrutte, con ulteriore danno ai produttori e senza alcun beneficio per quelle popolazioni che soffrono la fame e non possono procurarsi questo prodotto.
Per evitare di essere bersagliati a nostra volta, è fatto obbligo agli Eporediesi e ai forestieri di calzare il berretto frigio, simbolo di libertà e di fratellanza.
Questo a fianco è lo storico cappello da cowboy che avevamo acquistato, uguale, io Sergio e Cinzia in occasione della prima visita al Carnevale, millanta anni fa... Basti pensare che la modella che lo indossa nella foto, adesso è universitaria!!


domenica 18 febbraio 2007

Lucio Dalla

COSA SARA' (Dalla - De Gregori)

Cosa sarà che fa crescere gli alberi e la felicità,
che fa morire a vent'anni anche se campi fino a cento.
Cosa sarà a far muovere il vento a far fermare il poeta ubriaco
a dare la morte per un pezzo di pane o per un bacio non dato
Oh, cosa sarà, che ti svegli al mattino e sei serio
che ti fa morire di dentro di notte
all'ombra di un desiderio, cosa sarà.
Che ti spinge ad amare una donna bassina e perduta
la bottiglia che ti ubriaca anche se non l'hai bevuta.

Cosa sarà che ti spinge a picchiare il tuo re
che ti porta a cercare il giusto dove giustizia non c'è.
Cosa sarà che ti fa comprare di tutto
anche se è di niente che hai bisogno
cosa sarà che ti strappa dal sogno
Oh cosa sarà. Che ti fa uscire di tasca dei no, non ci sto
che ti getta nel mare e ti viene a salvare, oh, cosa sarà.
Che dobbiamo cercare, che dobbiamo cercare.

Cosa sarà che ti fa lasciare la bicicletta sul muro
e camminare la sera con un amico a parlare del futuro.
Cosa sarà questo strano coraggio, paura che ci prende
e ci porta ad ascoltare la notte…che scende. Oh cosa sarà…
Quell'uomo e il suo cuore benedetto
che è sceso dalle scarpe e dal letto, si è sentito solo.
E' come l'uccello che è in volo,
come l'uccello che è in volo si ferma e guarda giù.




L'ANNO CHE VERRA' (L. Dalla)

Caro amico ti scrivo,
così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano
più forte ti scriverò.

Da quando sei partito
c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
Ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera
compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia
vicino alla finestra
E si sta senza parlare
per intere settimane
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.

Ma la televisione
ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando.
Sarà tre volte Natale
e festa tutto il giorno
ogni Cristo scenderà dalla croce
e anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarà da mangiare
e luce tutto l'anno
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.

E si farà l'amore
ognuno come gli va
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età.
E senza grandi disturbi
qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.

Vedi caro amico,
cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi
vedi caro amico
cosa si deve inventare
per poter riderci sopra
per continuare a sperare.
E se quest'anno poi passasse in un istante
vedi amico mio
come diventa importante
che in quest'istante ci sia anch'io.

L'anno che sta arrivando
tra un anno passerà
io mi sto preparando
è questa la novità.



lunedì 1 gennaio 2007

2007