Ivan Graziani è stato uno dei musicisti che ho amato di più, quello di cui ho visto più concerti (7), che ha rappresentato la colonna sonora di molti anni, in particolare quelli delle scuole superiori.
Infatti, la mia conoscenza di Ivan risale a una gita scolastica, la I D dell'ITC Einaudi di Torino in trasferta sul Lago Maggiore! In pullmann un radio-registratore mangiacassette a pile di Roby Piano (quello stesso su cui poi avrebbe registrato le imitazioni di Verdone e la sua astrologa...) ha diffuso a ripetizione Pigro e Monna Lisa, alternandosi alle chitarre dello stesso Roby e Massimo Suita.
Da quel momento, le canzoni di Ivan hanno accompagnato molte ore di quel periodo, momenti scanditi da Lugano addio (era precedente, ma non la conoscevo ancora), Agnese dolce Agnese, Taglia la testa al gallo, Canzone per Susy, Fuoco sulla collina, Firenze (canzone triste, anche per me), Pasqua (e il ricordo della gita scolastica a Venezia), e ancora Signora bionda dei ciliegi come sottofondo per le corse in macchina da Bologna a Torino quando ero militare... seguiti da altri album anche se qualitativamente inferiori.
Ivan, che conobbi sotto il palco di un suo concerto ai Punti Verdi alla Pellerina e che per poco non portavamo con noi in birreria; Ivan che non mi volle spiegare cosa successe a Ugo l'italiano; e fu durante un concerto di Ivan, a Nichelino, che ebbi la mia crisi d'identità, quando abbandonai tutto e tutti, la ragazza e gli amici con cui ero al concerto, addirittura la macchina con cui c'ero andato, e tornai a casa a piedi (12 km.) prendendo a calci la stessa lattina di coca fino allo stadio Comunale, mettendo tutto in discussione, anche le amicizie più care... e ancora non so cosa abbia fatto scattare quel click...
Infatti, la mia conoscenza di Ivan risale a una gita scolastica, la I D dell'ITC Einaudi di Torino in trasferta sul Lago Maggiore! In pullmann un radio-registratore mangiacassette a pile di Roby Piano (quello stesso su cui poi avrebbe registrato le imitazioni di Verdone e la sua astrologa...) ha diffuso a ripetizione Pigro e Monna Lisa, alternandosi alle chitarre dello stesso Roby e Massimo Suita.
Da quel momento, le canzoni di Ivan hanno accompagnato molte ore di quel periodo, momenti scanditi da Lugano addio (era precedente, ma non la conoscevo ancora), Agnese dolce Agnese, Taglia la testa al gallo, Canzone per Susy, Fuoco sulla collina, Firenze (canzone triste, anche per me), Pasqua (e il ricordo della gita scolastica a Venezia), e ancora Signora bionda dei ciliegi come sottofondo per le corse in macchina da Bologna a Torino quando ero militare... seguiti da altri album anche se qualitativamente inferiori.
Ivan, che conobbi sotto il palco di un suo concerto ai Punti Verdi alla Pellerina e che per poco non portavamo con noi in birreria; Ivan che non mi volle spiegare cosa successe a Ugo l'italiano; e fu durante un concerto di Ivan, a Nichelino, che ebbi la mia crisi d'identità, quando abbandonai tutto e tutti, la ragazza e gli amici con cui ero al concerto, addirittura la macchina con cui c'ero andato, e tornai a casa a piedi (12 km.) prendendo a calci la stessa lattina di coca fino allo stadio Comunale, mettendo tutto in discussione, anche le amicizie più care... e ancora non so cosa abbia fatto scattare quel click...
Poi, senza alcun preavviso pur essendo un personaggio pubblico, un tristissimo Capodanno te ne sei andato, caro Ivan, e io voglio ricordarti così, come tu ricordavi la tua Marta in Lugano addio.
Le scarpe da tennis bianche e blu
seni pesanti e labbra rosse
e la giacca a vento
Oh! Marta io ti ricordo così
il tuo sorriso e i tuoi capelli
fermi come il lago
Lugano addio cantavi
mentre la mano mi tenevi
"Canta con me"
Tu mi dicevi ed io cantavo
di un posto che
non avevo visto mai
Tu, tu mi parlavi di frontiere
di finanzieri e contrabbando
mi scaldavo ai tuoi racconti
"Eh mio padre sì," Tu mi dicevi,
"Quassù in montagna ha combattuto!"
Poi del mio mi domandavi
Ed io pensavo a casa
mio padre fermo sulla spiaggia
le reti al sole i pescherecci in alto mare
conchiglie e stelle
le bestemmie e il suo dolore
Oh ! Marta io ti ricordo così
il tuo sorriso e i tuoi capelli
fermi come il lago
Lugano addio cantavi
mentre la mano mi tenevi
addio cantavi
e non per falsa ingenuità
tu ci credevi
e adesso anch'io che sono qua
Oh! Marta mia addio ti ricordo così
il tuo sorriso e i tuoi capelli
fermi come il lago ...
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