giovedì 30 novembre 2006

Calcio: Columbia 92

Da sin.: Haug, Soffio, Tano, Fabio, Roberto C., Beppe, Rino, Marcello, Davide P.
Accosciati: Franco G., ..., ...., Alberto P., Alberto C. (cap.), ... .

Da un gruppo di amici che giocava a tennis, è nata l'idea di trovarsi per tirare due calci ad un pallone; dopo una prima partitella sperimentale in un parco a Venaria, decidemmo di fondare una squadra per partecipare a qualche campionato amatoriale.
Il primo nome della squadra fu un improbabile Twin Peaks derivante dall'infatuazione del Presidente Haug e del Capitano Alberto per l'agente Cooper - o forse per la sua segreteria telefonica Dyane... Vincemmo la prima partita di campionato, 2-0 casalingo, mi pare il primo gol lo avesse segnato Beppe, mentre sul secondo non ho dubbi, una cannonata dalla trequarti di Rino.
Nella stagione successiva, sull'onda del recente viaggio in Canada - British Columbia, abbiamo cambiato il nome della società in Columbia 92; società che diventò polisportiva in quanto ci iscrivemmo anche al campionato di basket (con un po' di giocatori diversi, ovviamente!).
Alle maglie blucerchiate aggiungemmo la divisa arancione che ci contraddistinse per tante stagioni. Eh, bei tempi!
Abbiamo potuto contare, nel corso degli anni, su giocatori buoni e meno buoni, simpatici e meno simpatici (NDR: Albi, sai a chi mi riferisco vero? come si chiamava l'amico di Borgogno?), comunque ci siamo sempre divertiti un sacco e gli aneddoti non mancano.
In porta potevamo contare su due fuoriclasse come Franco Fisher Giacosa e Dome Niko Dellarole, e poi sul comunque valido Artan Tano Mema.
Al centro della difesa si ergeva quale ultimo baluardo Alberto, il Capitano (soprannominato Barnard a causa di un unico rude intervento a cuore aperto a centrocampo, rispetto a un comportamento solitamente più elegante).
Lo affiancava il fiero Marcello - se si fosse trattato di un telefilm americano, lui sarebbe stato il poliziotto cattivo - marcatore arcigno e molto mobile. Tra i centrali difensivi si sono distinti Lalo Michelangelo e il sorprendente Frank Giacosa, positivo anche fuori dai pali.
In linea di massima la fascia sinistra difensiva era di mia competenza, tralasciamo ogni commento, per piacere... Devo dire però che ogni tanto negli sganciamenti riuscivo a timbrare qualche gol, preferibilmente insaccando tiri di Marcello contro il palo o il portiere e che io spingevo da due passi in rete. Tra l'altro quasi tutti i miei gol avvenivano in campi in collina: ho segnato a Riva di Chieri, Pavarolo, Malanghero...
A centrocampo hanno giocato in mediana, nei vari periodi Rino, Fabio Dellarole, Soffio, Valter (talvolta anche in difesa) mentre il compito di rifinitura era appannaggio del Numero 10 Beppe Ricciardi, il cui unico limite alle giocate di fino erano le ginocchia di cristallo (e i tacchetti degli avversari); altro grande trequartista è stato uno dei nostri stranieri, un peruviano che disponeva di colpi veramente vellutati.
Sulla fascia operavano Enrico Albanese e il buon Angelo Ruggiero. E' stato un buon realizzatore anche se è rimasto memorabile soprattutto per un episodio: in una partita in cui l'arbitro ci stava dando abbastanza contro e lui era già stato ammonito; ad un certo punto l'arbitro gli fischia un fallo contro, lui si indispettisce e protesta, l'arbitro gli mostra il secondo giallo e poi il rosso; allora Angelo, furente, gli si avventa contro e, strappandogli il cartellino di mano e gettandolo per terra gli urla la fatidica frase "devi morire con la giacchetta nera!!" Grandissimo! Nove settimane di squalifica...
In attacco i nostri frombolieri sono stati Morello e Zaccarella, centravanti classici e molto affidabili, il lungo Roberto Citterio, forte di testa, il funambolico Manuel Huayamares, altro peruviano, il nostro capocannoniere nella nostra miglior stagione, quando sfiorammo il passaggio in Eccellenza.
Concludo ricordando il torneo di Greggio (NO), dove fummo invitati dal C.S.I. quale rappresentante torinese: disputammo due partite in mattinata, ottenendo due pareggi. Dovevamo ancora giocare nel pomeriggio una partita ma non potevamo comunque qualificarci alla fase successiva; fatto sta che a pranzo andammo in trattoria e NON ci ALIMENTAMMO come avrebbero dovuto fare degli sportivi prima di una gara! No, direi di no... e soprattutto non avremmo dovuto BERE quello che abbiamo bevuto!
Naturalmente perdemmo quella partita ma la cosa più tragica fu vedere il nostro giocatore che fungeva da guardalinee, correre lungo il campo (ubriaco?) sventolando la bandierina!!

1 commento:

FabioBalt ha detto...

Miiiii, non ci posso creeeedere! Ci sono anch'io (premiato come scarparo d'oro). Ricordo che per rinfrescarmi un po' alla fine del 1° tempo, mi sparavo una decina di mentine al grog. Ahhhh, rinfrescanti!